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Emergenza rifiuti, Sodano incontra i comitati

Tommaso Sodano

NAPOLI – Palazzo San Giacomo, Sala Giunta. L’ assessore all’ambiente Tommaso Sodano incontra i comitati e le associazioni cittadine per illustrare l’ attuale situazione sul tema rifiuti, ascoltare le proposte provenienti dalla cittadinanza attiva e rispondere a dubbi e quesiti sollevati nel corso della riunione.

“Ieri è stata la prima giornata in cui siamo riusciti a ridurre la quantità di rifiuti per le strade di Napoli, il primo giorno in cui – oltre alla produzione di rifiuti giornaliera – sono stati portati via 150, quasi 200 tonnellate di rifiuti dalle strade di Napoli. Ma ci sono ancora a 2.350 tonnellate ancora in giacenza.

Per il ritmo con cui dovremmo fronteggiare questa situazione, c’è l’ impegno a ritirare ogni notte almeno 400 tonnellate di rifiuti, oltre alla media giornaliera. Ciò ieri non è stato possibile, oggi ancora non lo sappiamo. Dovete sapere che il meccanismo dei flussi regionali è un po’ “stupido”: solo nel corso del pomeriggio si sa dove si andrà a scaricare e, magari, si va a scaricare dove c’è una lunga fila, per cui, pur avendo programmato di effettuare due giri con i compattatori, si resta bloccati, con il rischio che salti la programmazione. Abbiamo, tuttavia, già deciso, in accordo col sindaco e con la giunta, di assumere altri provvedimenti ed ordinanze perché, in questo momento, considerate le alte temperature, c’è anche un elevato rischio igienico-sanitario – già preannunciato in alcune zone – in più, se aggiungiamo i roghi che sono stati appiccati in questi giorni e nelle scorse notti per le strade di Napoli, c’è da considerare che i rifiuti bruciati, oltre a rappresentare un danno enorme per la salute dei cittadini, diventano “rifiuti speciali”, i quali vanno trattati poi in maniera diversa e presentano costi maggiori per il Comune, il quale si trova a dover fronteggiare l’ ingente crisi economica e ad approvare, entro fine mese, il bilancio lasciato “in sospeso” dalla precedente amministrazione.

A Napoli, presso il deposito dell’ Asìa, è stato aperto un sito di trasferenza per i rifiuti; ma riteniamo che, in città, ci sia bisogno di altri siti – come moderna organizzazione del ciclo dei rifiuti – di “polmoni” che, in caso di criticità causate da scelte altrui, consentano almeno l’ individuazione di strategie opportune. Un secondo sito è stato autorizzato, ma bisogna realizzarlo. Siamo in trattativa per entrare in possesso di un impianto di compostaggio, già realizzato, ma mai inaugurato: con l’ Asìa si sta cercando di formalizzare la possibilità dell’ acquisto, facendo i conti con le difficoltà finanziarie sopra evidenziate.

Abbiamo deciso di estendere il “porta a porta” ad alcuni quartieri ma, se riuscissimo a sbloccare i fondi, potremmo estendere questo tipo di raccolta anche ad altre zone della città; altrimenti, nella situazione attuale con gli 8 milioni 250 mila euro sbloccati dalla Regione potremo far partire questo primo lotto che, comunque, porterebbe Napoli a raggiungere 325mila abitanti, un bacino importante che dovrebbe far aumentare la percentuale media di raccolta differenziata nell’ intera città. Nello stesso tempo, per non penalizzare quei cittadini che, in modo virtuoso, hanno organizzato il compostaggio domestico e la raccolta di monomateriale, l’ idea – prevista nell’ ordinanza che discuteremo in serata – è di accelerare anche l’ apertura delle isole ecologiche previste nelle dieci municipalità cittadine, ovviamente in maniera graduale – attualmente ne esistono tre. Già a partire dalla prossima settimana ne saranno inaugurate altre, con una metodologia che sia economica: una recinzione il più possibile decorosa, con dei cassoni con tutti i materiali da raccogliere, il che consentirà, soprattutto a quei cittadini che non hanno ancora la raccolta porta a porta, di poter comunque contribuire alla riduzione dei rifiuti.

Dobbiamo portare Napoli ad essere autonoma in un tempo ragionevole, cercando di commettere meno errori possibili, al fine di evitare che i cittadini pensino: “Quelli di oggi sono uguali a quelli di ieri”, perchè noi non lo vogliamo.

Stamattina è stata condotta, davanti al Municipio, un’ isola ecologica mobile, un po’ costosa, adatta per quelle “piazze simbolo” – alcune – in cui non è possibile allestire isole ecologiche particolarmente grandi – anche per il turista che, arrivando a Napoli, capisca che anche qui è possibile raccogliere materiali in modo differenziato. Nei Decumani, piuttosto che a Piazza del Gesù, Piazza Municipio o Piazza del Plebiscito. Nelle isole ecologiche abbiamo pensato di impiegare gli operatori dell’ Asìa più anziani, non in grado, quindi, di effettuare turni sui mezzi ma che, con un’ adeguata formazione, potranno controllare e verificare che tra i monomateriali non vi sia confusione, al fine di evitare che le partite dei materiali recuperati vadano perse. Ci sono, inoltre, una serie di iniziative che stiamo mettendo in campo: riduzione a monte degli imballaggi, divieto per le attività commerciali di lasciare cartoni e plastica per le strade. Alla situazione emergenziale generale, infatti, si associano le cattive abitudini di alcuni cittadini ed esercizi commerciali”.

“Chi mi conosce – aggiunge Sodano – sa che non potrei mai agire contro i territori della Provincia (Acerra, Caivano, Terzigno, Chiaiano, Taverna del re). È opportuno ricordare che il Comune di Napoli non ha alcuna competenza riguardo l’ individuazione dei siti di trasferenza dei rifiuti. Tuttavia, è evidente che non esistono soluzioni: il sistema impiantistico regionale è collassato, di qui a poche settimane non ci sarà più una tonnellata di rifiuti da poter portare in alcuna discarica. La disponibilità di discariche regionali non arriva a 60mila tonnellate complessivamente in tutta la Regione Campania. È necessario che il Governo sblocchi i flussi fuori Regione, seppur nella convinzione che bisogna essere autonomi. Chiaramente, c’è una fase di transizione a cui, adesso, siamo obbligati. Sui flussi si è molto giocato: ci sono alcune Province che scaricano più agevolmente, altre che scaricano con maggiore difficoltà”.

“Ci fa piacere – ironizza il neo assessore – che il tg1 abbia scoperto, da quando ci siamo noi, che a Napoli esiste il problema rifiuti. Come pure il tg5. Spero ci seguano anche quando ce ne saremo liberati”.

Sodano sottolinea la volontà di prendere decisioni in accordo con la cittadinanza attiva e di non intendere dare vita ad un piano che salvi Napoli e affossi la Provincia: “O ci salviamo tutti o non si salva nessuno. Sono anche contrario a risolvere il problema creando una mega discarica in Irpinia. Dobbiamo trovare una soluzione che sia ragionevole ed attuabile nel giro del minor tempo possibile, ma che non determini una guerra tra territori”.

“Ci sono indagini in corso sulle azioni di queste ultime ore. Ormai, esistono più che sospetti su chi detiene la regia del sabotaggio in città. Io credo che ci sia un complotto tra la camorra e chi è preoccupato di perdere l’ affare di 400milioni dell’ inceneritore a Napoli est”. Questo il discorso dell’ assessore Tommaso Sodano, costretto a lasciare Palazzo San Giacomo per recarsi ad una riunione in Prefettura – come sempre, in questi giorni – a carattere d’ urgenza.

L’ assessore ai beni comuni, Alberto Lucarelli, dà il via alle proposte e alle richieste dei comitati cittadini.

Intanto, Sodano ribadisce il pieno appoggio di de Magistris a quanti, martedì prossimo, si recheranno davanti Montecitorio per manifestare la propria opposizione al Governo “leghista”, sinora dichiaratosi contrario – col suo silenzio e la sua totale indifferenza – all’ esportazione dei rifiuti cittadini al di fuori del territorio campano.

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